Quando ci si accosta troppo all'altro si può rischiare di far male, risultando invadenti od indelicati; allora ci si allontana ma poi ci si discosta troppo, così tanto da esser percepiti freddi, indifferenti, quasi come se l'altro in fondo non ci interessasse veramente. Quando ci avviciniamo troppo a qualcuno rischiamo di fonderci con lui, a tal punto che i suoi vissuti e le sue emozioni diventano i nostri; se, di contro, mettiamo tanto spazio potremmo non riuscire più a sintonizzarci con quei vissuti e quell'emozioni altrui. Trovare un'adeguata distanza è come un gioco, di continuo equilibrio ed aggiustamento.
Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche ed il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione
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