Dedicato a tutte quelle persone che cercano nell'altro approvazione, riconoscimento, gratificazione.
A quelli che provano a riempire il vuoto che sentono dentro di sé con parole altrui.
Quel vuoto è la terra che si apre per lasciare spazio, per scavare in profondità, per piantare un seme. Quel semino deve essere coltivato piano piano, un giorno per volta. Bisogna prendersene cura: innaffiandolo con gratitudine, concimandolo con pazienza, riscaldandolo con amor proprio. Finché non ne nascerà una piantina, e poi un'altra, e un'altra ancora. Finché non si arriva a comprendere che, dentro di noi, esiste una bellezza destinata a non sfiorire e l'unica persona che veramente può soddisfare quel bisogno di accettazione è la nostra.
Siamo noi quelle persone che stiamo aspettando.
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